when blind faith meets Galileo

... Un pò di vento agitando il cannocchiale ha prodotto qualche sfumatura ai contorni, ma non tanto da nuocere alla precisione dell'immagine [...] la tinta dei dagherrotipi turchiniccia al centro, e bianco rosata agli orli mostra la forza chimica esser più efficace al centro che alla circonferenza del disco solare [...].Più prove con questo strumento danno l'orlo della luna impressi nettissimamente[...]. nel medesimo si fecero alcune alcune osservazioni sulle carte fotografiche preparate al cloruro d'argento. Queste erano chiuse in appositi telarini, aprendo i quali a varii intervalli di tempo si faceva che una lista del foglio preparato restasse per varia durata, e si formasse così una scala cromatica di graduata intensità . nel 1857 Padre Secchi progettò di realizzare un atlante fotografico o "selenografia" della luna. Assistito dal farmacista romano Francesco Barelli, esperto in fotografia, iniziò le osservazioni della Luna nascente applicando come avvenne per le precedenti sperimentazioni con la dagherrotipia una piccola camera oscura all'oculare del telescopio.

 L'immagine proiettata sul vetro smerigliato della camera oscura misurava circa 60 millimetri di diametro. Una volta messa a fuoco l'immagine tolsero il vetro smerigliato per inserire "col solito telarino colla lastra di cristallo preparato al collodion".In tal modo P.Secchi ottenne la fortunata serie di fotografie della Luna. La descrizione dettagliata dell'esperimento fotografico la si può leggere nel saggio del Secchi intitolato Fotografie lunari e degli altri corpi celesti pubblicato nel 1858.